VIDEO DUET: Nam June Paik e Wolf Vostell

Dep Art OUT

VIDEO DUET: Nam June Paik e Wolf Vostell
I pionieri della videoarte
a cura di Gianluca Ranzi

dal 29 al 31 agosto 2022
dalle 19 alle 21

Nam June Paik (1932-2006), pioniere della video arte fin dalla sua mostra alla Galerie Parnass di Wuppertal nel 1963, rende omaggio all’amico Joseph Beuys manipolando elettronicamente il filmato della loro performance tenuta il 2 giugno 1984 alla Sogetsu Hall di Tokyo. Il video, presente nella videoteca della Fondazione Mudima, che nel 1990 ha ospitato la personale dell’artista coreano e nel 1994 ha curato la sua mostra all’Arengario di Milano, evidenzia l’interazione performativa tra la vocalizzazione sciamanica di Beuys e l’esecuzione di Paik al pianoforte di motivi classici e di canzoni tradizionali giapponesi. La visualizzazione del suono, l’intermedialità e la mobilitazione fantastica del linguaggio ottenuta attraverso la tecnologia, contraddistinguono l’opera di Paik e raggiungono in questo video una particolare intensità poetica.

Wolf Vostell (1932-1998), artista Fluxus e promotore dell’Happening in Europa ha cominciato fin dal 1959 a ideare opere che coinvolgevano attivamente i media tecnologici, manipolando televisori e apparecchi audio-visivi di ogni sorta, spesso inserendoli all’interno delle sue action-dé-coll/age. Nel video di Endogene Depression ad esempio, qui nella versione presentata nel 1980 all’Institute of Contemporary Art di Los Angeles, la presenza dei televisori, inglobati nel cemento, alcuni dei quali accesi e con il suono e l’immagine manipolati elettronicamente, è associata al girovagare dei tacchini, a sottolineare il contrasto tra l’artificialità della macchina e la verità del mondo naturale. A differenza di Paik, come emerge da questo video, Wolf Vostell si preoccupa quindi di criticare gli effetti imposti dalla televisione come rituale schizofrenico e alienante.

© The Nam June Paik Estate
© The Wolf Vostell Estate

VIDEO DUET: Nam June Paik and Wolf Vostell
The pioneers of video art
curated by Gianluca Ranzi

from 29 to 31 August 2022
from 7 to 9 p.m.

Nam June Paik (1932-2006), a pioneer of video art since his exhibition at the Galerie Parnass in Wuppertal in 1963, pays tribute to his friend Joseph Beuys by electronically manipulating the video of their performance held on 2 June 1984 at Sogetsu Hall in Tokyo. The video, present in the video library of the Fondazione Mudima, which hosted the Korean artist's solo exhibition in 1990 and curated his exhibition at the Arengario in Milan in 1994, highlights the performative interaction between Beuys' shamanic vocalisation and Paik's piano playing of classical motifs and traditional Japanese songs. The visualisation of sound, the intermediality and the fantastic mobilisation of language achieved through technology, characterise Paik's work and achieve a particular poetic intensity in this video.

Wolf Vostell (1932-1998), a Fluxus artist and promoter of the Happening in Europe, began as early as 1959 to devise works that actively involved technological media, manipulating televisions and audio-visual devices of all kinds, often inserting them within his action-dé-coll/age. In the video of Endogene Depression for instance, here in the version presented in 1980 at the Institute of Contemporary Art in Los Angeles, the presence of televisions, encased in concrete, some of them switched on and with the sound and image electronically manipulated, is associated with the wandering of turkeys, underlining the contrast between the artificiality of the machine and the truth of the natural world. Unlike Paik, as is evident from this video, Wolf Vostell is thus concerned with criticising the effects imposed by television as a schizophrenic and alienating ritual.

© The Nam June Paik Estate
© The Wolf Vostell Estate